Claudia S.
La sintomatologia, come lei purtroppo ben sa, è rappresentata da prurito intenso, soprattutto notturno, bruciore, dolore locale associato a dispareunia (dolore ai rapporti), come conseguenza della stenosi vaginale. A causa delle microabrasioni che la penetrazione può creare all’entrata vaginale, può comparire e peggiorare la vestibolite vulvare, ossia un’infiammazione del vestibolo (l’entrata) della vagina, che complica ulteriormente il dolore alla penetrazione. Il microtrauma associato può coinvolgere uretra e vescica, infiammandole, e può perciò favorire la comparsa di dolori uretrali e cistiti, che compaiono 24-72 ore dopo il rapporto (“cistiti post-coitali”).
La visita ginecologica dovrà quindi valutare bene:
1) la presenza, l’estensione e la gravità del lichen;
2) la presenza eventuale di una vestibolite vulvare e la sua gravità;
3) la qualità dei tessuti dell’entrata vaginale (spesso infiammati, sottili o francamente ”atrofici”);
4) la contrazione difensiva del muscolo elevatore dell’ano, a causa del dolore ripetuto, con due possibili conseguenze: da un lato, un’ulteriore riduzione dell’entrata vaginale; dall’altro una franca mialgia.
Da un punto di vista terapeutico bisognerà affrontare tutti i fattori patogenetici che concorrono al dolore, e quindi anche la vestibolite, la mialgia, l’ipotrofia mucosa, se presenti. Quanto al lichen, si può ricorrere all’applicazione locale di pomate a base steroidea (in particolare il clobetasolo propionato) per breve periodo di tempo, per togliere il prurito e il bruciore. E’ indicato continuare poi la cura in associazione con preparati topici a base di testosterone propionato al 2%. Solo una diagnosi corretta e molto accurata, attenta a tutte le cause del dolore, e la conseguente attuazione di un rigoroso piano terapeutico potranno portarla a un miglioramento clinico e funzionale, con il conseguente ripristino di una buona qualità di vita e, soprattutto, di una sessualità gratificante. Un cordiale saluto.