Lichen sclerosus e vestibolite vulvare: le terapie
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26/06/2014
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano Dott.ssa Dania Gambini Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano
“Ho 26 anni e da 10 soffro di prurito anale esterno. Nessun medico in questo lungo periodo è mai riuscito a curarmi; ma la cosa peggiore è che, da più di un anno, soffro anche di prurito vaginale esterno (per l’esattezza, il fastidio è localizzato nella parte che separa l’ano dalla vagina). Non so se i due pruriti abbiano qualcosa in comune: so soltanto che la notte non riesco a dormire, che sono sempre nervosa, che piango continuamente per la disperazione e che nessuno riesce a trovare una soluzione... Ho provato decine di creme (sempre su consiglio dei medici), ma credo di avere soltanto peggiorato la situazione. Inoltre, in quest’ultimo periodo, sento come delle punture di spillo o di insetto, ho problemi quando mi lavo (non appena l’acqua mi sfiora la zona vulvare e anale, il prurito aumenta in maniera vertiginosa) e non riesco più ad avere rapporti con il mio fidanzato che, oltretutto, fra pochi mesi diventerà mio marito: e questo mi deprime ancora di più, in quanto credo che non riuscirò a dargli dei figli. Ringrazio in anticipo e rimango in attesa di una vostra cortese risposta”. Serena S.
Gentile Serena, il prurito anale e vulvare è un sintomo comune a diverse condizioni patologiche: è quindi fondamentale l’esame obiettivo in sede di visita ginecologica, per poter fare la corretta diagnosi e instaurare il protocollo farmacologico adeguato. Dal suo breve racconto, considerando il prurito prevalentemente notturno e la difficoltà ad avere rapporti con il partner, potrebbe trattarsi di vestibolite vulvare (nota anche come vestibolodinia provocata), con la concomitante presenza di un lichen sclerosus. Non si preoccupi: il problema può essere risolto non solo con l’utilizzo di preparati topici (creme da applicare localmente), ma anche con diversi farmaci per via orale (antimicotici, antinfiammatori naturali, probiotici, miorilassanti). Per migliorare il tono del muscolo elevatore dell’ano, qualora vi sia una contrattura patologica, si può ricorrere a sedute di riabilitazione del pavimento pelvico. E’ inoltre fondamentale modificare lo stile di vita, per esempio eliminando dalla dieta i prodotti lievitati e gli zuccheri semplici, regolarizzando l’intestino, indossando capi di abbigliamento comodi e in tessuto naturale. Può trovare informazioni più approfondite riguardo a queste patologie, e alle relative terapie, nelle schede mediche e negli articoli del sito. Un cordiale saluto.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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