Sindrome della vescica dolorosa: perché le mestruazioni peggiorano i sintomi
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Sindrome della vescica dolorosa: perché le mestruazioni peggiorano i sintomi
29/09/2020
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Sintesi del video e punti chiave
Molte donne colpite dalla sindrome della vescica dolorosa lamentano un netto peggioramento dei sintomi nei giorni delle mestruazioni. La corrispondenza non è casuale e si basa su precisi meccanismi di natura infiammatoria. In positivo, come abbiamo visto per altre patologie ad aggravamento catameniale, ossia mestruale, con un contraccettivo ormonale in continua queste fasi acute possono essere evitate, con un netto miglioramento del benessere generale. In questo video, la professoressa Graziottin illustra: - quante donne, in media, soffrono di sindrome della vescica dolorosa, nota anche come cistalgia cronica; - come questa patologia sia la conseguenza di cistiti recidivanti non adeguatamente trattate, sia caratterizzata da un’infiammazione cronica della parete vescicale e provochi peso sovrapubico, dolore al riempimento vescicale e conseguente frequenza minzionale; - perché lo stato infiammatorio tende a peggiorare con le mestruazioni, a loro volta contraddistinte da un’infiammazione fisiologica finalizzata al distacco a stampo dell’endometrio; - come la malattia, se non curata, porti alla progressiva distruzione della citoarchitettura dell’urotelio; - perché la pillola contraccettiva in continua è la terapia di prima scelta; - come l’infiammazione vescicale possa poi essere ulteriormente placata da farmaci mirati all’eliminazione dei biofilm patogeni costituiti dagli agenti infettivi; - l’importanza che il ginecologo e l’urologo collaborino strettamente per offrire alla donna una terapia su misura efficace e risolutiva.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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