Intervista alla Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
A cura di Angela Pederiva
Sintesi dell'intervista e punti chiave
L’incontinenza urinaria da urgenza è un disturbo molto diffuso e di cui è difficile parlare: nel nostro Paese ne soffrono più di due milioni di persone, ma le statistiche ci dicono che solo il 20 per cento ha sinora trovato il coraggio di rivolgersi al proprio medico per un consulto. L’altro 80 per cento vive il problema in solitudine, aggravando progressivamente la sofferenza e i sintomi ad esso associati. Eppure, soprattutto quando la diagnosi è tempestiva, è possibile ridurre notevolmente il disagio e, in molti casi, guarire del tutto. E’ però fondamentale rivolgersi al proprio medico di famiglia sin dalle prime manifestazioni del sintomo, superando il senso di vergogna e convincendosi che non si tratta di una “colpa”, di uno stigma morale, ma di una malattia come tante altre e di cui è del tutto legittimo parlare. Che cos’è esattamente l’incontinenza da urgenza? Quali conseguenze ha sulla qualità della vita? Perché così tante persone si vergognano a parlarne persino con il proprio medico? Come si diagnostica, e come si cura nella donna? In questa intervista illustriamo: - i quattro sintomi che caratterizzano il disturbo: fortissimo stimolo a urinare (“imperioso”); estrema difficoltà a controllarsi e conseguente perdita involontaria di urina; frequenza della minzione (più di otto volte al giorno); necessità di andare in bagno più volte anche di notte (“nocturia”); - le conseguenze sulla qualità della vita: difficoltà e imbarazzo sul lavoro e nel tempo libero; tendenza a rimanere in casa per timore di incidenti e crescente isolamento sociale; alterazioni del ritmo sonno-veglia e stanchezza cronica; depressione e forte dolore emotivo per l’umiliazione, la vergogna, la ferita sul senso di dignità e autonomia personale; - come l’incontinenza, sporcando simbolicamente l’integrità sacra del corpo, costituisca un vero e proprio “tabù” nell’accezione antropologica e culturale del termine; - che cos’è il “diario minzionale” e perché può aiutare il medico a fare una diagnosi accurata e veloce; - gli eventuali, ulteriori approfondimenti diagnostici; - le terapie oggi più efficaci: applicazione di estrogeni in vagina (migliorano la capacità della vescica di distendersi senza dare subito il segnale di svuotamento) e somministrazione di tolterodina (che riduce l’iperattività vescicale).
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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