Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano Dott.ssa Dania Gambini Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano
“Da diversi anni soffro di dolori alla vagina, in una prima fase durante e dopo i rapporti sessuali, nell’ultimo anno anche senza rapporti. Ho un forte dolore e bruciore all’ingresso della vagina, continue infiammazioni che ho cercato di curare, su consiglio della ginecologa, con ovuli e gel all’acido ialuronico. Il problema continuo a non risolverlo e sento che si aggrava di più. Non riesco a intraprendere una nuova relazione, questo mi blocca e non so più cosa e come fare. E’ molto frustrante e invalidante. Di che cosa soffro? Posso guarire? I vostri articoli mi hanno dato una speranza: grazie per l’ascolto e per il lavoro che fate”. E.F.
Gentile amica, dal suo breve racconto potrebbe trattarsi di vulvodinia, una condizione patologica caratterizzata da dolore in sede vulvare, nel suo caso localizzato a livello del vestibolo vaginale (introito della vagina), che si manifesta anche spontaneamente (ovvero senza alcun fattore scatenante come il rapporto sessuale o l’introduzione di ovuli o tamponi). La vulvodinia riconosce un’eziopatologia complessa, che può approfondire leggendo le schede pubblicate sul nostro sito e qui sotto elencate. Non si demoralizzi: instaurando un protocollo di cura mirato e completo si può guarire nel giro di alcuni mesi. Ai farmaci comunemente utilizzati (antimicotici, miorilassanti, antiinfiammatori naturali, farmaci per il controllo del dolore di origine nervoso) si aggiungono norme dietetiche e comportamentali (eliminazione di lieviti e zuccheri semplici, probiotici intestinali), e sedute di riabilitazione del pavimento pelvico per ridurre il tono della muscolatura perivaginale caratteristico di questa patologia. Un cordiale saluto.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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