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Un tesoro medico al servizio delle donne

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Un tesoro medico al servizio delle donne
09/09/2021

Le vostre lettere alla nostra redazione

Sono grata alla professoressa Graziottin per avermi “restituita” a nuova vita, per me è stato come nascere una seconda volta!
Ero in piena fase menopausale, con mestruazioni emorragiche, fibromi uterini e una seria anemia, affetta da una vulvodinia invalidante e non diagnosticata in tempo utile da nessun medico di Palermo. Mentre toccavo il fondo del dolore e della sofferenza, grazie alla mia pertinacia e competenza professionale di ricerca mi sono imbattuta, cercando affannosamente su Internet risposte certe ai bisogni del mio corpo e della mia anima, in alcuni articoli di medicina curati dalla professoressa Graziottin.
La Rete Internet, usata con senso critico, ha rappresentato per me il mezzo più efficace di conoscenza e di fruizione del validissimo patrimonio medico-professionale che la professoressa possiede e che meriterebbe di essere maggiormente apprezzato e diffuso in tutta la comunità scientifica nazionale, soprattutto per l’istituzione e la condivisione di protocolli di cura specifica che salverebbero molte donne, giovani e meno giovani, in età fertile e in menopausa, con quadri sintomatologici simili al mio.
La professionalità della professoressa Graziottin non consiste nell’applicazione asettica di protocolli terapeutici, ma nell’attenzione alla persona nella sua interezza e nella cura della salute della donna, senza limitarsi riduttivamente ai disturbi menopausali in sé.
Del resto, per conoscenza professionale, so che la medicina possiede molte assonanze filosofiche. La medicina ippocratica e la filosofia aristotelica sanno che del particolare non vi è scienza, ma sanno anche che il successo di un buon medico, così come di un bravo filosofo, risiede nella cura del particolare, cioè nella cura della persona che il professionista si ritrova dinanzi a sé.
La professoressa Graziottin mi ha dimostrato che una donna isterectomizzata e in fase post-menopausale non è finita per sempre, ma può riprendere in mano la propria vita personale, professionale, familiare e affettivo-sentimentale, cogliendo in ogni giorno che ha dinanzi a sé la possibilità di restituirsi e di restituire agli altri la qualità di un sorriso che rende la vita “viva” e degna di essere vissuta!
Poste tali premesse, sono fermamente convinta che il mancato riconoscimento del suo “tesoro medico”, da parte sia della comunità scientifica sia delle istituzioni preposte alla cura della salute, sarebbe un gravissimo errore che si ripercuoterebbe su tutte le pazienti affette da questi problemi.
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