Intestino irritabile: come cambiano i sintomi nel corso del ciclo
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03/03/2022
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Commento a: Pati GK, Kar C, Narayan J, Uthansingh K, Behera M, Sahu MK, Mishra D, Singh A. Irritable bowel syndrome and the menstrual cycle Cureus. 2021 Jan 14;13(1):e12692. doi: 10.7759/cureus.12692
Analizzare come cambiano i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile (IBS) nelle diverse fasi del ciclo: è questo l’obiettivo dello studio coordinato da Girish Pati, ed espressione delle Divisioni di Gastroenterologia e Ginecologia dell’Institute of Medical Sciences and SUM Hospital, e della Siksha ‘O’ Anusandhan University di Bhubaneswar, India. Lo studio è stato condotto su 102 donne (età media: 35 anni circa), la maggior parte delle quali affetta da IBS di tipo misto. Queste le principali indicazioni emerse: - il 27.27% delle pazienti soffre maggiormente di stipsi nella fase luteale rispetto alla fase mestruale (p - 0.009); - più del 50% delle pazienti soffre di gonfiore addominale in tutte le fasi del ciclo, con grave pregiudizio della qualità di vita; - la maggior parte delle pazienti, tuttavia, diventa più sintomatica, subisce la più significativa limitazione delle attività quotidiane e decide di rivolgersi al medico durante la fase mestruale. Questi dati confermano quanto più volte ribadito anche sul nostro sito, e cioè che l’infiammazione fisiologica correlata all’innesco della mestruazione tende a peggiorare la sintomatologia delle patologie infiammatorie eventualmente in atto in altri organi e distretti del corpo. Tenere a riposo l’ovaio con un contraccettivo ormonale in continua, ossia assunto senza pause, può contribuire a eliminare i picchi infiammatori ciclici, con miglioramento complessivo delle condizioni di salute e protezione della fertilità.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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