EN
Ricerca libera
Cerca nelle pubblicazioni scientifiche
per professionisti
Vai alla ricerca scientifica
Cerca nelle pubblicazioni divulgative
per pazienti
Vai alla ricerca divulgativa

Herpes genitalis e vestibolite vulvare, un binomio diabolico che si può curare

  • Condividi su
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Whatsapp
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Linkedin
10/02/2012

Le vostre lettere alla nostra redazione

Dieci anni fa, dopo un ricovero d’urgenza per annessite e salpingite, trattate con un antibiotico, prima per endovena e poi per via orale, ho iniziato ad avere delle infezioni vaginali, a loro volta curate con terapie antibiotiche. L’anno successivo ho scoperto di avere il Papillomavirus, di uno dei ceppi con maggiori probabilità di causare, con il tempo, un tumore del collo dell’utero. Nel frattempo i rapporti con mio marito si facevano sempre più faticosi e dolorosi, e sempre più spesso ci capitava di dovere interrompere tutto per il dolore. Erano rapporti dolorosi sia fisicamente (per me) sia psicologicamente (per entrambi): non c’era niente di naturale, rilassato e piacevole, tanto che molte volte rinunciavamo anche solo a provarci.
La specialista che allora mi seguiva continuava a prescrivermi antimicotici sempre diversi, perché a mano a mano sviluppavo resistenza ai principi attivi. A tutto questo si è poi aggiunto, probabilmente per un deficit delle mie difese immunitarie, un dolorosissimo herpes genitale. A un certo punto la ginecologa mi ha detto chiaramente che si arrendeva, che con me non sapeva più che cosa fare: purtroppo, però, non mi ha nemmeno saputa indirizzare a qualcuno che potesse aiutarmi!
Nessuno ancora mi aveva parlato di vestibolite... Il prurito e il dolore continuavano a farmi compagnia giorno e notte, con la conseguenza che dormivo poco e male, ed ero sempre irritabile e stanca. Ho provato con la fitoterapia e con l’omeopatia, ma dopo un miglioramento iniziale tutto è tornato come prima. Un’altra dottoressa, dopo una colposcopia, non appena ha sentito tutte le “magagne” che avevo mi ha consigliato di… cambiare vita! Che cosa volesse intendere, me lo chiedo ancora adesso.
Poi, cinque anni fa, mi sono rivolta a un’altra dottoressa ancora che, non appena mi ha visitata (con molto dolore), ha fatto finalmente una diagnosi precisa: vestibolite da Candida associata a herpes genitale, un binomio davvero diabolico! Mi ha subito consigliato di evitare i pantaloni e i rapporti con mio marito, mi ha suggerito di eliminare alcuni alimenti, e mi dato un protocollo terapeutico da seguire scrupolosamente.
Per fortuna in quel periodo avevo già smesso di lavorare, perché quel tipo di terapia (e, in particolare, i miorilassanti) non sarebbe stato compatibile con il lavoro che allora svolgevo. Inizialmente, infatti, di giorno tendevo all’astenia e di notte dormivo così profondamente che sembravo in coma. Ma, a poco a poco, i risultati si sono visti: la ginnastica che mi aveva insegnato ha iniziato a rilassare i muscoli contratti, la terapia orale teneva lontani gli episodi acuti di candidosi, e poco per volta il dolore si è attenuato.
A tutt’oggi continuo questa ginnastica speciale, anche se non più quotidianamente come fino a un anno fa, e continuo a prendere l’antimicotico ogni 15 giorni. L’herpes è infatti l’unica “bestiaccia” che tende ancora a ricomparire. Un immunologo mi sta ora aiutando con una terapia più forte e con dosaggi più alti, e da novembre ho avuto un solo episodio di comparsa di vescicole erpetiche risolto in circa 36 ore (prima ne avevo da due a quattro al mese, con una durata di 3-4 giorni).
Insomma questa dottoressa, che già al primo incontro si era rifiutata di arrendersi e di abbandonarmi nel dolore, ha ridato una buona qualità di vita, sia a me sia a mio marito. Nel suo lavoro non mette solo la sua competenza (in verità molto vasta), ma anche empatia, volontà di impegnarsi con la paziente e di sostenerla per ottenere i migliori risultati possibili, umiltà di continuare a imparare e tanto ottimismo, il che non guasta mai. Forse non guarirò completamente, ma so che posso tenere la situazione sotto controllo, e a mio marito, che amo tanto e dal quale sono sempre stata riamata, non dico più: «Se ti cercassi un’altra donna, ti capirei»!
Sullo stesso argomento per professionisti

Vuoi far parte della nostra community e non perderti gli aggiornamenti?

Iscriviti alla newsletter