Sintesi dell'intervista e punti chiave
In questa intervista illustriamo:
- la differenza fra la stanchezza “amica”, che ci prende dopo una giornata faticosa ma soddisfacente, e scompare dopo un buon sonno ristoratore, e la stanchezza “nemica”, la vera e propria astenia, che non passa e ci dice che l’organismo è in riserva;
- come l’astenia possa essere alimentata dagli spazi confinati delle città, da un lavoro monotono e non gratificante, dai ritmi di vita forsennati, ma essere anche indizio di un’iniziale depressione o di una malattia;
- il collegamento fra astenia e aumento degli incidenti domestici, alla guida e sul lavoro;
- la necessità di mettersi in discussione, e di accettare la prospettiva di cambiamenti anche importanti, quando la stanchezza e la mancanza di motivazione riguardino soprattutto l’ambito lavorativo;
- l’opportunità, in caso di stanchezza grave e persistente, di consultare il medico per accertare l’eventuale presenza di anemia da carenza di ferro, disfunzioni della tiroide, malattie reumatiche, depressione o altre patologie;
- l’aiuto che, in caso di depressione, può venire una terapia farmacologica su misura;
- due consigli pratici per contrastare l’astenia a livello di stili di vita: movimento fisico quotidiano (aumenta le endorfine e permette di scaricare le emozioni negative) e sonno regolare (almeno sette ore per notte, meglio se otto).