Murina F. Menopausa precoce e salute vulvovaginale Corso ECM su "Menopausa precoce: dal dolore alla salute", organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 27 marzo 2015
L’età media a cui le donne vanno in menopausa è circa 51 anni: si tratta dunque di donne ancora giovani. Non solo: il 55 per cento delle donne oltre i 65 anni e il 25 per cento di quelle oltre i 75 anni sono sessualmente attive. Questi dati, nel loro complesso, indicano come la qualità della funzione sessuale debba essere un obiettivo prioritario delle terapie. Il tema è tanto più rilevante quando si parli di menopausa precoce, in particolare iatrogena: è indispensabile preservare la salute vulvare e vaginale, così come la funzionalità urinaria, reintegrando gli estrogeni perduti e rivitalizzando l’ecosistema locale. Quali sono le più recenti acquisizioni in materia? In questo intervento, il dottor Filippo Murina illustra: - perché la vecchia definizione di atrofia vaginale post menopausale è poco soddisfacente dal punto di vista clinico e fisiopatologico; - il nuovo concetto di sindrome genito-urinaria della menopausa; - come questa definizione consenta di: uscire da una visione centrata esclusivamente sulla vagina e guardare anche al vestibolo, alla vulva, alle labbra, all’uretra e alla vescica; ampliare lo sguardo diagnostico dal segno “secchezza” al bruciore, al dolore, alla dispareunia e alla disuria; concentrare l’attenzione non solo sulla funzionalità ma anche sull’estetica del tessuti (“bell-essere” vulvovaginale); - che cosa accade nell’epidermide e soprattutto nel derma genitale dopo la menopausa; - il modello di degenerazione micro-infiammatoria del derma e le indicazioni terapeutiche che ne derivano; - i quattro livelli della dispareunia secondo la scala di Marinoff; - come il dolore ai rapporti possa coinvolgere la vagina o il vestibolo vaginale, con conseguente contrattura muscolare difensiva; - la correlazione inversa fra livelli estrogenici e sensibilità delle terminazioni nervose; - i benefici sommatori della terapia ormonale sistemica e terapia ormonale locale; - i risultati di uno studio di prossima pubblicazione sull’impiego locale di un gel all’estriolo; - che cos’è un biofilm e perché alla terapia ormonale va abbinata una corretta ricolonizzazione vaginale di lattobacilli; - alcuni errori da evitare nella diagnosi differenziale e nella terapia dei disturbi vulvovaginali.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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