Dolore pelvico neuropatico, tra sistema nervoso centrale e cervello viscerale: quali terapie farmacologiche?
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Dolore pelvico neuropatico, tra sistema nervoso centrale e cervello viscerale: quali terapie farmacologiche?
21/01/2019
Prof. Riccardo Torta Psicologia clinica e oncologica Università di Torino
Riccardo Torta Dolore pelvico neuropatico, tra sistema nervoso centrale e cervello viscerale: quali terapie farmacologiche? Corso ECM su “Patologie ginecologiche benigne e dolore: come scegliere il meglio fra terapie mediche e chirurgiche”, organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 25 maggio 2018
Sintesi del video e punti chiave
Il dolore pelvico cronico ha una componente nocicettiva, di natura infiammatoria, e una componente neuropatica: richiede quindi una specifica attenzione diagnostica e terapeutica, e l’utilizzo di più farmaci che vadano a intercettare i diversi fattori scatenanti. In ogni caso, è indispensabile curare il dolore concretamente riferito dalla paziente, e non quello che, in media, viene teoricamente attribuito alla patologia. In questo video, il professor Torta illustra: - le correlazioni fra sistema nervoso centrale e cervello viscerale; - l’importanza della componente cognitivo-emozionale del dolore; - che cosa è fondamentale nel viraggio del dolore da acuto a cronico; - che cosa si intende per “inflammatory soup”; - il ruolo dello stress sulla sensibilità viscerale, e i meccanismi biologici attraverso cui agisce; - come le citochine pro-infiammatorie siano fondamentali per spiegare molte patologie; - il ruolo della microglia nella patogenesi dell’iperalgesia e dell’allodinia; - i principali farmaci utilizzabili nella cura del dolore pelvico cronico; - l’importanza di formulare sempre una terapia personalizzata, al di là delle indicazioni rigide fornite dalle linee guida.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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