Il lavoro dei ricercatori italiani è stato pubblicato su Lippincott CMEConnection, la piattaforma Lippincott che consente di acquisire crediti ECM attraverso lo studio di singoli articoli e il superamento dei relativi test.
Recenti ricerche cliniche hanno condotto a ipotizzare un’eziologia comune per le condizioni di dolore cronico in comorbilità e i disturbi dell’umore: vale a dire la sensibilizzazione centrale, che ha origine da un’alterazione dei percorsi di elaborazione del dolore nel sistema nervoso centrale.
Lo studio è stato condotto su 10 articoli indicizzati su PubMed (età media delle pazienti: 39.2 anni ± 5.1); i dati estratti sono stati riassunti utilizzando un approccio narrativo.
Questi, in sintesi, i risultati:
- fra i marcatori sierici di sensibilizzazione centrale, i livelli di ossido nitrico erano maggiori nelle donne con endometriosi rispetto ai controlli, mentre i livelli di fattore neurotrofico cerebrale (Brain-Derived Neurotrophic Factor, BDNF) e della proteina S100B differivano nelle condizioni di dolore con anomalie strutturali rispetto a quelle che ne erano prive;
- la risonanza magnetica funzionale ha mostrato differenze nella rete di stato di riposo fra le pazienti con endometriosi e i controlli;
- negli studi di neurofisiologia, i casi avevano soglie del dolore ridotte rispetto ai controlli sani;
- infine, i questionari auto-compilati suggerivano l’esistenza di una componente centrale del dolore nelle donne con dispareunia correlata all’endometriosi e associata dolorabilità a vescica e pavimento pelvico.
In conclusione:
- la gestione della vulvodinia e dell’endometriosi può trarre vantaggio da una nuova prospettiva che consideri la loro possibile eziologia centrale;
- è importante e suffragato dalle evidenze che il trattamento del dolore inizi a essere considerato un obiettivo terapeutico a sé stante.