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Vestibolodinia provocata: i benefici della spermidina in acido ialuronico

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Vestibolodinia provocata: i benefici della spermidina in acido ialuronico
25/01/2024

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Commento a:
Murina F, Ghisalberti C.
Clinical significance of topical spermidine hyaluronate in vestibulodynia: an early appraisal
Open J Obstet Gynecol, 2023, 13, 1974-1984. doi: 10.4236/ojog.2023.1312167
Valutare l’efficacia dell’applicazione locale di spermidina in acido ialuronico nelle pazienti affette da vestibolodinia provocata: è questo l’obiettivo del trial pilota coordinato dal professor Filippo Murina, responsabile del Servizio di patologia del tratto genitale inferiore presso l’Ospedale Universitario Vittore Buzzi di Milano.
La vestibolodinia provocata (VP), in passato definita vestibolite vulvare, è la forma più frequente di dolore vulvare cronico. E’ caratterizzata da un intenso e ricorrente dolore all’introito vaginale ai tentativi di penetrazione o alla semplice applicazione di una leggera pressione, anche in sede di visita medica. Si tratta di una patologia infiammatoria altamente debilitante sul fronte del benessere personale, della vita intima e della relazione di coppia.
La spermidina è un derivato dell’arginina particolarmente efficace nello stimolare il rinnovamento delle cellule e dei tessuti, e di cui è stata dimostrata l’azione trofica sui tessuti femminili quando rilasciata in complessi supramolecolari (SMC).
Lo studio è stato condotto su 26 pazienti randomizzate in due gruppi e trattate con gel topici caratterizzati da una composizione e una viscosità differenziate, e contenenti acido ialuronico a diverso peso molecolare (Low Molecular Weight Hyaluronic acid [LMW-HA] e High Molecular Weight Hyaluronic acid [HMW-HA]):
- gruppo 1: gel (Ubi1) a bassa viscosità (≈5000 cps) 3% SMC, rapporto spermidina / LMW-HA = 1:75 meq/meq;
- gruppo 2: gel (Ubi 2) ad alta viscosità (≈5000 cps) 2% SMC, rapporto spermidina / HMW-HA = c.a. 20 meq/meq.
In entrambi i gruppi, i gel sono stati applicati a 3 dosi/settimana per 4 settimane, e poi a 2 dosi/settimana durante le successive 4 settimane.
Gli endpoint primari erano:
- il dolore e il bruciore vestibolari, misurati con una scala analogica visuale (VAS) da 0 (assenza di dolore) a 10 (il peggior dolore possibile);
- la dispareunia, misurata con la scala di Marinoff: livello 0 (assenza di dolore); livello I (un dolore fastidioso che però non impedisce il rapporto sessuale); livello II (un dolore che impedisce frequentemente il rapporto); livello III (un dolore che impedisce sempre il rapporto).
Il miglioramento dei due endpoint dal basale (T0) al post-trattamento (T1) dopo le 8 settimane di terapia è stato calcolato con specifici strumenti statistici dotati di un elevato livello di significatività (p=0.05).
Questi, in sintesi, i risultati:
- nel gruppo 1, l’intensità del dolore su VAS è migliorata del 46% e la percentuale di miglioramento della dispareunia è stata del 27%;
- nel gruppo 2, l’intensità del dolore su VAS è migliorata del 76% e la percentuale di miglioramento della dispareunia è stata del 50%.
I risultati nettamente migliori del gruppo 2 sono dovuti alla dose e alla viscosità del gel più elevate, e un’applicazione locale migliorata.
Questi dati, preliminari ma importanti, aprono scenari di estremo interesse sull’impiego della spermidina nella cura del dolore vulvare.
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