Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano Dott.ssa Dania Gambini Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano
“Soffro di tiroidite autoimmune e prendo ogni giorno 75 milligrammi di un farmaco a base di levotiroxina sodica. Vorrei sapere se l’atrofia vaginale di cui soffro può dipendere da questa assunzione. Grazie”.
Gentile amica, il farmaco che assume per la tiroidite autoimmune non è responsabile dell’atrofia vaginale da lei descritta. Tale condizione riconosce diverse cause, legate principalmente a una riduzione del livello di estrogeni e testosterone dopo la menopausa. Attenzione, tuttavia: molte donne chiamano “vagina” i genitali esterni, che in temine medico vengono definiti come “vulva”. La secchezza dei genitali esterni potrebbe allora essere la prima fase di una malattia autoimmune, il lichen sclerosus vulvare, che può comparire molto prima della menopausa, e a volte perfino in età pediatrica. Qual è il punto? Quando il nostro sistema immunitario sbaglia bersaglio, può ripetere l’errore e attaccare altri tessuti. Per esempio, può attaccare prima la tiroide, causando una tiroidite autoimmune, e poi la vulva, causando il lichen sclerosus, o l’ovaio, causando una menopausa anticipata. In tal caso, la comparsa di patologie vulvari in associazione alla tiroidite autoimmune non è causata dal farmaco che cura la tiroide, ma dalla patologia autoimmune che potrebbe sottendere entrambe le patologie. Ne parli con il suo medico curante. Se la secchezza fosse solo vaginale e non fosse causata da carenze di ormoni sessuali, possono essere utili ovuli o gel a base di acido ialuronico, da applicare in vagina alla sera, due-tre volte la settimana, la vitamina E, e/o preparati lubrificanti ed emollienti utili per alleviare la sintomatologia. Un cordiale saluto.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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