Migliorare la comprensione del dolore pelvico cronico (chronic pelvic pain, CPP) e fornire linee guida aggiornate e basate sull’evidenza ai medici di famiglia, ai ginecologici, alle ostetriche e tutti i professionisti della salute: è questo l’obiettivo del documento di consenso messo a punto da un team di medici delle Università di Calgary, Londra, Vancouver, Montréal, Baltimora, Halifax, Toronto, Calgary e Ottawa sotto l’egida della prestigiosa Society of Obstetricians and Gynaecologists of Canada (SOGC). Il dolore pelvico cronico è una patologia debilitante che interessa molte donne: implica una forte sofferenza personale e un’elevata spesa per consulti e terapie. Poiché tuttavia la fisiopatologia del CPP è ancora poco conosciuta, i trattamenti vanno incontro a un tasso di successo molto variabile. Il gruppo di lavoro ha selezionato gli articoli in inglese sul dolore pelvico cronico pubblicati fra il 1982 e il 2004 e indicizzati da MedLine e Cochrane Database. A partire dall’analisi delle evidenze, è stato messo a punto un set di raccomandazioni diagnostiche e terapeutiche. La qualità delle evidenze è stata valutata in base ai criteri fissati dal Report of the Canadian Task Force on the Periodic Health Examination. Le raccomandazioni finali coprono le seguenti aree: - analisi accurata delle esigenze della donna; - valutazione clinica generale; - valutazione pratica dei livelli di dolore; - dolore miofasciale; - medicazioni e procedure chirurgiche; - utilizzo degli oppioidi; - utilizzo della risonanza magnetica nucleare; - documentazione chirurgica dell’estensione della patologia; - terapie alternative; - modelli di cura multidisciplinari (terapia medica, analgesia, terapia fisica, psicologia); - formazione dei medici e degli altri professionisti della salute; - focalizzazione della ricerca.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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