Spotting in post-menopausa: essenziale indagarne le cause
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26/09/2014
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano Dott.ssa Dania Gambini Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano
“Mi chiamo Paola e ho 52 anni. Sono in menopausa da cinque anni e da circa sei mesi sto facendo la terapia sostitutiva. Da un mese circa ho spotting. L’ecografia vaginale è negativa. Queste perdite mi preoccupano molto: che cosa mi consigliate di fare? E’ il caso di interrompere la terapia? Grazie per una vostra eventuale risposta e un cordiale saluto”. Paola L.
Gentile Paola, le perdite ematiche in post-menopausa meritano sempre di essere indagate. Vista la negatività dell’ecografia transvaginale a cui lei si è sottoposta, potrebbe essere utile una modifica del regime terapeutico aumentando il dosaggio del progesterone (200 mg). Nel caso in cui le perdite ematiche si ripresentassero, anche se solo in forma di spotting, le consigliamo di sottoporsi ad isteroscopia diagnostica con biopsia mirata, in modo da escludere ogni causa possibile di perdite ematiche atipiche in post-menopausa. Un cordiale saluto.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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