Lo studio è stato condotto su 9.096.788 gravidanze registrate nell’Health Care Cost and Utilization Project – Nationwide Inpatient Sample Database dal 2004 al 2014. Le donne affette da IBS sono 8962.
Questi, in sintesi, i principali risultati:
- nel periodo preso in considerazione la prevalenza dell’IBS è aumentata da 47,96 a 172,68 casi per 100.000 donne;
- le donne affette da IBS sono prevalentemente caucasiche, più anziane e con redditi più elevati, e ricorrono più frequentemente alla procreazione medico-assistita;
- la sindrome dell’intestino irritabile correla con un maggior rischio di obesità, dipendenza da fumo, ipertensione, gravidanze multiple, patologie della tiroide, cistite interstiziale, fibromialgia e disturbi della sfera psichiatrica ed emotiva;
- le donne con IBS, inoltre, hanno una maggiore probabilità di soffrire di ipertensione gravidica (aOR 1.11, 95% CI 1.02-1.21), preeclampsia (aOR 1.23, 95% CI 1.09-1.38), trombosi venosa profonda (aOR 2.26, 95% CI 1.12-4.57) e diabete gestazionale (aOR 1.1, 95% CI 1.002-1.22);
- malformazioni congenite del feto sono state riscontrate nell’1.7% delle donne affette da IBS, contro lo 0.4% del gruppo di controllo (aOR 2.57, 95% CI 2.13-3.09).
Questi dati indicano come la donna in gravidanza affetta da IBS debba essere seguita con particolare attenzione clinica e un adeguato counseling sugli stili di vita ottimali in questa delicata fase della vita (alimentazione equilibrata, movimento fisico regolare, controllo del peso, eliminazione dell’alcol e del fumo).