“Ho 24 anni e da più di due mesi soffro di prurito intimo vulvare e anale, accompagnato da perdite insolite, anche durante il ciclo. Il test per clamidia, gonorrea e tricomoniasi è risultato negativo. Anche la candida è stata esclusa dal tampone. Il medico mi ha prescritto un trattamento per via vaginale, che non ha dato risultato. Il prurito rimane, come le perdite, e al momento non so più cosa fare, perché mi viene solo consigliato di evitare i detergenti e di usare emollienti. Come posso procedere?”.
Prurito intimo: le possibili cause
09/07/2021
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
La risposta in sintesi
E’ essenziale che il ginecologo di fiducia presti attenzione a tutti i possibili fattori del prurito: solo con una rigorosa diagnosi differenziale si può individuare una terapia efficace. In generale, oltre alla candida che però è stata esclusa, esistono due possibili cause del disturbo in area vulvare e anale: le infezioni da ossiuri, e il lichen sclerosus. In questa risposta, illustriamo: - che cosa gli ossiuri, dove si annidano e a quale età possono colpire; - in che modo si può accertare la presenza di questo tipo di infezione; - come il lichen sclerosus sia una patologia autoimmune e come tale curabile, per rallentarne la progressione e minimizzarne le conseguenze, ma non guaribile; - quali aree possono essere interessate dal lichen; - in quali casi, oltre all’esame visivo dei segni vulvari e anali, può essere utile effettuare una biopsia; - la terapia immediata e quella di mantenimento; - in che modo si deve procedere quando un trattamento non rientra ancora nelle linee guida internazionali.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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