Per menopausa precoce non chirurgica si intende la cessazione delle mestruazioni per almeno 6 mesi, a partire da 6 anni dopo la diagnosi di cancro e comunque entro i 40 anni di età; tale cessazione non deve essere dovuta a una gravidanza, a un intervento chirurgico o a cure farmacologiche correnti.
Lo studio è stato condotto su 2930 donne a cui era stato diagnosticato un cancro fra il 1979 e il 1986 (età mediana, 6 anni [range: 0-20 anni]) e che al tempo dello studio avevano almeno 18 anni (età mediana, 35 anni [range: 18-58 anni]); le condizioni di queste donne sono state confrontate con quelle di 1399 sorelle.
Questi, in sintesi, i risultati:
- 110 donne sopravvissute al cancro hanno sviluppato una menopausa precoce (età mediana, 32 anni [range, 16-40 anni]), con una prevalenza del 9.1% all’età di 40 anni (95% CI, 4.9%-17.2%);
- l’OR, in confronto alle sorelle, è pari a 10.5 (95% CI, 4.2-26.3).
I fattori indipendenti di rischio includono:
- l’esposizione a una dose di procabarzina ≥4000 mg/m2 (OR 8.96 [95% CI, 5.02-16.00]);
- qualsiasi dose di radiazione ovarica (OvRT) (OvRT < 500 cGy: OR 2.73 [95% CI, 1.33-5.61]; OvRT ≥ 500 cGy: OR, 8.02 [95% CI, 2.81-22.85]);
- l’avere ricevuto un trapianto di cellule staminali (OR, 6.35; 95% CI, 1.19-33.93).
In confronto alle altre sopravvissute, quelle che hanno sviluppato una menopausa precoce hanno inoltre una minore probabilità, fra i 31 e i 40 anni:
- di avere mai concepito un figlio (RR 0.49; 95% CI, 0.27-0.80);
- di avere mai dato alla luce un figlio vivo (RR 0.42; 95% CI, 0.19-0.79).
Da questi risultati emerge l’importanza di mettere in atto opportune strategie per preservare la fertilità entro i 30 anni.