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Lichen vulvare sclero-atrofico: le terapie e le cautele da adottare

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24/01/2020

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

“Ho 23 anni e quando ero in età prepubere ho sofferto di lichen scleroatrofico per ben due volte, entrambe risolte. Un mese fa si è ripresentato e la mia ginecologa mi ha consigliato, per lenire il prurito insostenibile, di usare Clobesol un farmaco a base di clobetasolo propionato per otto giorni, e poi una volta alla settimana. Leggendo i vostri articoli ho scoperto che anche il testosterone potrebbe essere integrato nella terapia. La mia ginecologa però sostiene che la materia prima da cui ottenere la preparazione galenica non è più venduta. Volevo chiedervi conferma, e se potete consigliarmi sul da farsi per il futuro. Grazie mille. Cordiali saluti”.
Gentile amica, il lichen vulvare sclero-atrofico è una malattia cronica caratterizzata da fasi di quiete, con silenzio sintomatologico, e fasi di riattivazione, con il caratteristico prurito in sede vulvare. La terapia si basa, in fase acuta, sull’utilizzo di preparati topici a base di cortisone e, in fase di mantenimento, sull’applicazione quotidiana di pomate a base di vitamina E e testosterone topico galenico (ossia preparato direttamente dal farmacista competente).
L’utilizzo del testosterone a livello vulvare richiede necessariamente l’associazione in età fertile di una terapia ormonale anticoncezionale, considerando la teratogenicità di tale prodotto. Un cordiale saluto.
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