Il dolore cronico riguarda circa 100 milioni di cittadini statunitensi, di cui 25 milioni in misura da moderata a severa, con una significativa limitazione delle attività quotidiane e una netta riduzione della qualità di vita. Il costo del dolore cronico oscilla fra i 560 e i 630 miliardi di dollari l’anno, ed è determinato dalle giornate di lavoro perdute e dalle spese sanitarie. In questo contesto, 5-8 milioni di ammalati ricorrono agli oppioidi, il cui consumo è nettamente aumentato negli ultimi 20 anni (da 76 milioni di prescrizioni nel 1991 a 219 milioni nel 2011): il ricorso a questa categoria di farmaci, però, non segue linee guida chiaramente definite, e si traduce in situazioni di sotto-trattamento così come di iper-trattamento, sino alla franca overdose, con quella che è stata efficacemente definita una “epidemia silenziosa” di stress, disabilità e pericolo per la salute di una larga percentuale di pazienti.
Per dare una risposta aggiornata al problema, e chiare indicazioni cliniche a medici e pazienti, i National Institutes of Health (NIH) hanno organizzato, il 29 e 30 settembre 2014, il “Pathways to Prevention Workshop: The role of opioids in the treatment of chronic pain”, focalizzato su 4 domande fondamentali:
1. Qual è l’efficacia a lungo termine degli oppioidi?
2. Qual è la loro sicurezza e quali sono i loro potenziali effetti collaterali per i pazienti affetti da dolore cronico?
3. Quali sono gli effetti delle diverse terapie basate sugli oppioidi?
4. Qual è l’efficacia delle strategie messe in atto per la riduzione dei rischi legati a queste terapie?
Il workshop è stato sponsorizzato dal NIH Office of Disease Prevention (ODP), dal NIH Pain Consortium, dal National Institute on Drug Abuse e dal National Institute of Neurological Disorders and Stroke. L’agenda dei lavori è stata elaborata da un gruppo di lavoro multidisciplinare, mentre un centro specializzato ha preparato un report preliminare sulle evidenze scientifiche disponibili. Durante il giorno e mezzo dei lavori, le evidenze sono state discusse da 20 invited expert, e tutti i partecipanti hanno avuto la possibilità di esprimere commenti e osservazioni nei momenti dedicati alla open discussion. Sulla base del report preliminare, delle relazioni degli esperti e dei commenti dei partecipanti, un panel indipendente ha infine preparato il Final Report sui limiti delle conoscenze attuali e le future priorità di ricerca.