Analizzare le attuali conoscenze sul dialogo incrociato fra ovaie e microbiota intestinale, e discutere il potenziale ruolo del microbiota nella prevenzione dell’invecchiamento ovarico precoce: è questo l’obiettivo della review coordinata da Feiling Huang, del National Clinical Research Center for Obstetric and Gynecologic Diseases di Pechino, Cina. Al lavoro hanno preso parte anche ricercatori della Hunan Normal University a Changsha e della Capital Medical University a Pechino.
L’esaurimento ovarico precoce (premature ovarian insufficiency, POI), oltre a compromettere la fertilità, agisce come pacemaker nel processo di invecchiamento degli altri organi. Ciò pone una sfida clinica di notevole importanza per la salute della donna: con l’aumento dell’aspettativa di vita, infatti, prevenire la POI è diventato un obiettivo essenziale non solo per proteggere la funzione riproduttiva dalla menopausa precoce, ma anche per migliorare le condizioni ossee e genito-urinarie legate all’invecchiamento ovarico. D’altra parte, una migliore comprensione della POI potrebbe favorirne la diagnosi precoce e il rallentamento.
Gli studi presi in considerazione nella review:
- suggeriscono una connessione fra invecchiamento ovarico e salute dell’intestino;
- indicano come la disbiosi intestinale possa avere profonde conseguenze sulla funzione ovarica;
- postulano come l’interazione tra microbiota intestinale ed ovaie sia bidirezionale (“cross-talk”), per effetto, rispettivamente, delle condizioni di equilibrio o disequilibrio del microbiota (con conseguente eubiosi o disbiosi) e dei livelli di estrogeni circolanti;
- ipotizzano come le terapie volte a mantenere o ristabilire l’eubiosi intestinale possano ritardare e persino, entro certi limiti, invertire il processo di invecchiamento ovarico.
Questa la struttura dell’articolo:
- microbiota intestinale e invecchiamento ovarico fisiologico;
- microbiota intestinale e insufficienza ovarica prematura;
- POI idiopatica;
- POI iatrogena;
- associazione fra interventi anti-invecchiamento, funzione ovarica e microbiota intestinale: integratori e farmaci anti-age (coenzima Q10, melatonina, nicotinamide mononucleotide [Nmn], resveratrolo, rapamicina, N-Acetilcisteina), diete anti-age;
- conclusioni e prospettive.
L’esaurimento ovarico precoce (premature ovarian insufficiency, POI), oltre a compromettere la fertilità, agisce come pacemaker nel processo di invecchiamento degli altri organi. Ciò pone una sfida clinica di notevole importanza per la salute della donna: con l’aumento dell’aspettativa di vita, infatti, prevenire la POI è diventato un obiettivo essenziale non solo per proteggere la funzione riproduttiva dalla menopausa precoce, ma anche per migliorare le condizioni ossee e genito-urinarie legate all’invecchiamento ovarico. D’altra parte, una migliore comprensione della POI potrebbe favorirne la diagnosi precoce e il rallentamento.
Gli studi presi in considerazione nella review:
- suggeriscono una connessione fra invecchiamento ovarico e salute dell’intestino;
- indicano come la disbiosi intestinale possa avere profonde conseguenze sulla funzione ovarica;
- postulano come l’interazione tra microbiota intestinale ed ovaie sia bidirezionale (“cross-talk”), per effetto, rispettivamente, delle condizioni di equilibrio o disequilibrio del microbiota (con conseguente eubiosi o disbiosi) e dei livelli di estrogeni circolanti;
- ipotizzano come le terapie volte a mantenere o ristabilire l’eubiosi intestinale possano ritardare e persino, entro certi limiti, invertire il processo di invecchiamento ovarico.
Questa la struttura dell’articolo:
- microbiota intestinale e invecchiamento ovarico fisiologico;
- microbiota intestinale e insufficienza ovarica prematura;
- POI idiopatica;
- POI iatrogena;
- associazione fra interventi anti-invecchiamento, funzione ovarica e microbiota intestinale: integratori e farmaci anti-age (coenzima Q10, melatonina, nicotinamide mononucleotide [Nmn], resveratrolo, rapamicina, N-Acetilcisteina), diete anti-age;
- conclusioni e prospettive.
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