Diana
Le cause di questa patologia sono ancora sconosciute. Sono state formulate varie teorie, ma nessuna di esse riesce a spiegare tutti i casi clinici (può approfondire l’argomento nelle schede mediche pubblicate sul sito). Di conseguenza, è una malattia per la quale non esiste ancora un trattamento terapeutico risolutivo: quello che si può e si deve fare è tenerla sotto controllo non solo per ridurre il dolore, ma anche per monitorarne l’evoluzione e prevenire così danni più ampi, legati al quadro infiammatorio cronico.
Qualora non esistano controindicazioni, si possono utilizzare progestinici in continua, per il loro effetto ipoestrogenico, oppure una pillola contraccettiva in continua per bloccare (reversibilmente) le mestruazioni, attenuare il dolore e mantenere nello stesso tempo una concentrazione estrogenica plasmatica continuativamente bassa. La somministrazione della pillola per almeno tre anni riduce dell’80% il rischio di recidiva dell’endometrioma (ossia dell’endometriosi a localizzazione ovarica): si tratta quindi di una terapia sintomatica che però ha effetti positivi anche sulla progressione della patologia.
In particolare, si può ricorrere a un preparato estro-progestinico a basso dosaggio con estradiolo naturale e dienogest, l’unico progestinico specificamente approvato per la cura dell’endometriosi, perché in grado di indurre un’ipotrofia del tessuto endometriale anche in sede ectopica e di ridurre nettamente la quantità e la durata dello sfaldamento simil-mestruale, sino al blocco completo del ciclo nel caso in cui venga assunta in continua. Un cordiale saluto.