La dismenorrea primaria è un dolore addominale crampiforme associato alle mestruazioni e non correlato ad alcuna patologia organica. Ha un’elevata prevalenza, impatta pesantemente sulla qualità di vita e può causare frequenti assenze da scuola e dal lavoro. Benché esistano trattamenti medici basati sull’evidenza, le donne spesso non possono o non desiderano assumere farmaci. Il movimento fisico è raccomandato dai medici, come terapia alternativa, sin dagli anni Trenta, ma non c’è ancora un’evidenza di alta qualità che ne confermi la reale efficacia.
Lo studio è stato condotto sui database Medline, Embase, Cochrane, Web of Science, CINAHL, PsycINFO, SPORTDiscus, PEDro, AMED, WHO ICTRP, Clinicaltrials.gov e OpenGrey, dalla loro creazione al maggio 2017, e ha permesso di identificare 15 trial randomizzati controllati per un totale di 1681 partecipanti. Sono stati selezionati, in particolare, gli studi condotti su donne che hanno svolto attività fisica non agonistica per almeno due cicli completi. L’efficacia dell’intervento è stata misurata in termini di intensità e durata del dolore. Nella meta-analisi finale sono stati inclusi gli 11 studi più attendibili.
I risultati raggruppati indicano che l’attività fisica riduce sia l’intensità (-1.89 cm su Scala Analogica Visuale, 95% CI -2.96 / -1.09) sia la durata del dolore (-3.92 ore, 95% CI -4.86 / -2.97). Il limite di questa indicazione sta nell’eterogeneità dei dati e nella qualità non elevatissima degli studi presi in considerazione.
I medici possono dunque informare le donne che l’attività fisica può contribuire alla cura della dismenorrea primaria, ma anche che occorrono ulteriori studi di alta qualità per confermarlo appieno.