Comprendere in che modo l’amigdala contribuisce alla memoria e all’evitamento del dolore: è questo il tema dello studio di S. Han e collaboratori, dell’Howard Hughes Medical Institute presso l’Università di Washington a Seattle, Stati Uniti. Gli animali imparano a evitare gli eventi nocivi associando uno stimolo neurale a uno doloroso, e creando così una memoria stabile delle situazioni minacciose. Nei mammiferi, uomo incluso, questa forma di apprendimento coinvolge l’amigdala. Tuttavia, sebbene il dolore sia il principale fattore dell’apprendimento avversivo, il meccanismo che trasmette i segnali dolorosi all’amigdala non è ancora del tutto chiaro. Nel loro studio, gli Autori dimostrano che i neuroni che, nel nucleo parabrachiale, esprimono il peptide correlato al gene della calcitonina (un potente vasodilatatore che interviene nella trasmissione del dolore) hanno un ruolo centrale nel rilascio dei segnali dolorosi che pervengono al nucleo centrale dell’amigdala, e che questo percorso può trasdurre gli aspetti affettivi ed emozionali del dolore. Il silenziamento di questi neuroni blocca la risposta al dolore e la formazione della memoria ad essa collegata, mentre la loro stimolazione optogenetica produce risposte di difesa e un’adeguata memorizzazione delle situazioni di minaccia. I neuroni recettori del peptide situati nell’amigdala centrale sono altrettanto critici nella formazione di tale memoria. La piena comprensione di questi circuiti neuronali potrà contribuire al trattamento del dolore correlato ai disturbi psichiatrici.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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