Lo studio è stato condotto su 326 donne (222 bianche, 104 nere, età media 45,7 anni) dell’area di Pittsburgh, partecipanti allo Study of Women's Health Across the Nation (SWAN).
Il programma SWAN ha preso in considerazione, fra gli altri valori:
- lo status ormonale: fertile, perimenopausale;
- i livelli di proteina C-reattiva (C-reactive protein, CRP);
- i sintomi depressivi;
- l’indice di massa corporea.
L’esperienza di abuso e/o maltrattamento nell’infanzia e nell’adolescenza è stata retrospettivamente accertata con il Childhood Trauma Questionnaire fra l’ottavo e il nono anno di follow up.
Questi i risultati che emergono dallo studio:
- circa il 37 per cento delle partecipanti ha una storia personale di abuso o maltrattamento;
- l’abuso sessuale ed emotivo, il maltrattamento fisico ed emotivo, e tutte le forme di abuso nel loro insieme risultano correlate a più elevati livelli di proteina C-reattiva (dati normalizzati per razza, età, livello culturale, fumo, ricorso alla terapia ormonale sostitutiva, depressione, accidenti cardiovascolari, terapia anti-ipertensiva);
- l’indice di massa corporea sembra ricoprire un ruolo statisticamente significativo in tale correlazione.
Il ruolo predittivo dell’obesità può essere spiegato con considerazioni fra loro collegate:
- le donne caratterizzate da più bassi livelli di cultura e da stili di vita inadeguati, soprattutto sul piano alimentare e del movimento fisico, sono anche quelle che nell’infanzia e nell’adolescenza hanno avuto – per ragioni di ordine sociale – una maggiore probabilità di essere abusate o maltrattate;
- in età adulta, la scarsa autostima post traumatica che contraddistingue queste donne sfortunate alimenta e riafferma gli scorretti stili di vita i quali, in un circolo vizioso molto difficile da spezzare, predispongono a loro volta all’obesità e all’infiammazione;
- l’abuso può anche attivare cronicamente il sistema di allarme attraverso il Corticotrophin Releasing Pathway, con aumento di cortisolo e adrenalina e degli indici infiammatori.
Una politica sociosanitaria e scolastica dell’infanzia e dell’adolescenza che, da un lato, garantisca un buon livello culturale, innalzi le condizioni di vita ed educhi all’autoprotezione, e, dall’altro, prenda tempestivamente in carico le ragazze che subiscono un abuso o maltrattamenti, risulta quindi indispensabile:
- nella prevenzione degli abusi e dei maltrattamenti stessi;
- nella prevenzione dell’obesità e dell’infiammazione cronica con tutti i suoi correlati somatici e psichici, che ledono pesantemente la qualità di vita;
- nel contenimento della spesa sanitaria destinata alla gestione di situazioni psicofisiche gravemente deteriorate in età adulta.
E’ ora oltremodo importante che questi risultati siano verificati da altri studi, anche rispetto a una gamma più ampia di indici infiammatori.