Analgesia in travaglio di parto: i risultati di un recente studio australiano
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05/02/2015
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Fleet J, Belan I, Jones M, Ullah S, Cyna A. A comparison of fentanyl with pethidine for pain relief during childbirth: a randomised controlled trial BJOG. 2015 Jan 5. doi: 10.1111/1471-0528.13249. [Epub ahead of print]
Confrontare l’efficacia analgesica del fentanil e della petidina nel travaglio di parto: è questo l’obiettivo dello studio randomizzato e controllato di J. Fleet e collaboratori, della School of Nursing & Midwifery presso la Flinders University ad Adelaide, Australia. Il fentanil e la petidina sono potenti analgesici della classe degli oppioidi. La ricerca ha coinvolto 156 partorienti a termine: - 53 trattate con fentanil subcutaneo; - 52 trattate con fentanil intranasale; - 51 trattate con petidina intramuscolare. Il dolore è stato misurato prima della somministrazione e trenta minuti dopo. Questi, in sintesi, i risultati: - tutti e tre i gruppi hanno riportato una rilevante riduzione del dolore, senza differenze statisticamente significative (range medio 1.2-1.6; P < 0.001); - le donne trattate con fentanil, però, hanno avuto una maggiore soddisfazione d’uso (82.9% fentanil intranasale; 80.6% fentanil subcutaneo; 44.0% petidina; P < 0.01), una minore sedazione (fentanil intranasale 7.3%; fentanil subcutaneo 2.9%; petidina 44%; P ≤ 0.03), un travaglio più breve di almeno due ore (P < 0.05) e minori difficoltà nell’avviare l’allattamento (78.8% petidina; 39.4% fentanil intranasale; 44.0% fentanil subcutaneo; P < 0.01); - i neonati nel gruppo trattato con il fentanil, inoltre, hanno subìto un minor numero di ricoveri post parto. Il fentanil risulta quindi essere una valida alternativa alla petidina nell’analgesia in travaglio di parto.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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