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Dieci anni di dolore, ma alla fine ho vinto la cistite

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14/01/2011

Le vostre lettere alla nostra redazione

Sono Chiara, ho trent’anni e per dieci ho sofferto di cistite. Iniziò tutto con i primi rapporti sessuali e pensai: «Che strana coincidenza!». Ma con il tempo capii che non potevano essere tutte coincidenze, e allora iniziai con molto imbarazzo a parlarne con il mio medico di base, che mi guardava come se fossi l’unica donna ad avere questo tipo di problema. Continuava a dirmi che la cistite non c’entrava nulla con i rapporti sessuali, che forse era dovuta ad altro, e alla fine mi mandò da un famoso urologo. Questo mi fece fare una lunga serie di analisi, ma non riscontrò alcun problema e disse: «Il problema non è di mia competenza». Tornai dal medico di base, che concluse che forse il problema ero io: «Non riesci a rilassarti durante i rapporti sessuali, li vivi male, quasi come una violenza, e quindi il tuo fisico risponde così».
Iniziai così a pensare che forse il problema era davvero nella mia testa. Dopo ogni rapporto, la cistite arrivava al più tardi dopo 14-15 ore. Con il passare degli anni, il dolore diventava sempre più intenso, fino a quando – dopo una terapia a base di antibiotici – si aggiunse anche la candida! La situazione diventava sempre più simile a un incubo. Dopo ogni rapporto, terrore, ansia e nervosismo. Diventavo intrattabile e sempre più depressa!
Mi feci coraggio e andai da una ginecologa, primario di un ospedale vicino a casa mia. Vinsi ancora l’immensa timidezza nel raccontare cose così personali. Mi consigliò solo una crema da mettere prima dei rapporti (che si rivelò inutile) e di andare invece da un urologo. Tornai a casa desolata, arrabbiata, svuotata e con lo stesso problema di prima.
Nel frattempo, dopo tanti anni, la mia storia d’amore finì. C’erano già state delle tensioni, ma con ogni probabilità la cistite che si ripresentava regolarmente diede un ulteriore contributo. Mi sentii quasi sollevata: «Almeno, se rimango sola, non avrò più male!».
Ma poi incontrai un nuovo compagno. Non gli dissi nulla fino a quando, durante un week-end all’estero (che avevo affrontato munita di mille medicinali), decisi di raccontargli tutto, visto che stavo talmente male da non riuscire più a camminare dal dolore. Ero sempre più arrabbiata con me stessa, sempre più depressa e sempre più dolorante: ogni volta che facevamo l’amore (vi assicuro, molto poco), io dopo stavo male, lui si sentiva tremendamente in colpa e mi ripeteva che gli dispiaceva tanto. Fortunatamente fu molto più tenace di me, io ormai ero esausta e stufa... ma grazie a lui mi misi nuovamente a cercare una soluzione.
Navigando in Internet, trovai delle fialette naturali che in qualche occasione mi aiutarono a stare un po’ meglio. Andai da una ginecologa, un altro medico di base, un urologo e poi ancora un altro urologo. Quest’ultimo iniziò a curarmi con delle capsule a base di malva: disse che dovevo avere molta pazienza perché era un percorso lungo e difficile, ma anche lui ammise che non aveva mai sentito parlare di cistite dopo i rapporti sessuali. Anche questa volta, non ebbi risultati e arrivai a pensare che forse era meglio tornare a vivere da sola, piuttosto che stare con il mio compagno e vivere così male l’intimità.
Un bel giorno, però, sempre su Internet, ho trovato le testimonianze di donne con problemi simili al mio. Nel leggere i loro racconti, mi commossi: «Non sono l’unica – pensai – Non sono io il problema, non sono io a farmi venire la cistite». Mi dissi che provare ancora una volta, in fondo, non mi costava nulla, e così prenotai una visita dal medico che avevano intervistato su quel sito. Ed eccomi qui, ancora incredula, a volte mi viene da dirlo a bassa voce per la paura... è da un anno e quatto mesi che non ho più la cistite!
Consiglio a tutte le donne con questo tipo di problema di non perdere tempo con medici a mio avviso insensibili e incompetenti, e di andare subito al sodo rivolgendosi a professionisti preparati come il mio.
Chiara F.

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