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Le cause di sofferenza sul luogo di lavoro: discriminazioni, mobbing, molestie. Come riconoscerle e come combatterle: introduzione

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10/06/2008

Avv. Elena Bigotti

Il nostro sito affronta anche questi problemi perché responsabili di molto dolore emotivo, con importanti conseguenze anche sul fronte fisico, per depressione, ansia, disturbo post-traumatico da stress e somatizzazioni diverse, che spesso sono veri e propri equivalenti depressivi. L’obiettivo è offrire alle donne una conoscenza generale degli strumenti legali più appropriati per difendersi da abusi diversi, e dal dolore ad essi associato, anche sul fronte professionale.
La “sofferenza lavorativa” è sempre più oggetto di valutazione tra gli operatori professionali del diritto e non, viste le numerose segnalazioni e richieste di informazioni che ad essi vengono indirizzate; inoltre, in maniera sempre più numerosa, i giudici delle nostre aule giudiziarie sono chiamati a esaminare casi di mobbing, discriminazione e molestie.
La sezione del diritto che si occupa prevalentemente di tali aspetti è il diritto antidiscriminatorio, che fa parte della più complessa normativa delle “pari opportunità”. La tutela antidiscriminatoria assume quindi corpo sia contro le discriminazioni di genere sia contro quelle relative ai differenti “fattori di rischio” (origine etnica, disabilità, convinzioni religiose, orientamento sessuale, età): a significare che chi si discosta dalla matrice di “maschio, bianco, giovane, eterosessuale e normodotato” è maggiormente esposto a forme di svilimento e prevaricazione.
Le situazioni descritte di vessazione e violenza sono oltremodo drammatiche perché, oltre che ad una compressione o elisione di diritti, portano a vere e proprie sofferenze fisiche ed a disturbi psicosomatici che si aggravano con il tempo e che sono tristi spie dell’infelicità che molte persone patiscono sul luogo di lavoro.
Le molestie, sessuali e non (ancora più gravemente ed incisivamente rispetto alla vasta gamma di condotte prevaricatrici), le discriminazioni e le condotte mobbizzanti comportano infatti disagi e disturbi sia sulla vita affettiva ed emotiva del soggetto che le patisce sia sulla sua efficienza lavorativa.
Secondo la letteratura scientifica più recente, i disturbi più frequenti sono: depressione, disturbi di ansia, attacchi di panico, disturbi psicosomatici (relativi soprattutto all’apparato respiratorio, digerente e riproduttivo), disturbi del comportamento, svalutazione del senso di sé, diminuzione o annullamento dell’autostima, alterazioni dell’emotività e dell’affettività, perdita di concentrazione.
Tali disturbi producono danni alla vittima sia nella sfera individuale e personale sia nella capacità lavorativa. Si registrano infatti progressive assenze per malattie, minore efficienza lavorativa, mutamenti del posto di lavoro, nonché – nei casi più gravi – crisi o dissoluzione dei legami familiari o affettivi.
Per tale motivo abbiamo deciso di riflettere su questo grave problema, che esamineremo dal punto di vista delle definizioni (che cosa può dirsi molestia, discriminazione e mobbing) e delle possibili forme di tutela.
Senza pretesa di esaustività, offriremo un quadro sinottico dei diversi fenomeni e offriremo alcuni suggerimenti utili a chi si trovi a vivere problemi di questo genere.
In una prima serie di articoli:
- tratteremo il contesto storico e culturale nel quale sono state pensate e definite le categorie di molestia, discriminazione e mobbing;
- vedremo in quali comportamenti e situazioni esse si sostanziano, in modo da poterle individuare con certezza nell’esperienza quotidiana.
In una seconda serie di contributi, tratteremo invece delle forme di tutela e del possibile risarcimento dei danni.

Bibliografia essenziale

- Trattato della responsabilità civile e penale in famiglia, a cura di Paolo Cendon, volume II, parte ottava (Ambiente lavorativo e affetti), Cedam, Padova, 2004
- Il lavoro difficile, a cura di Enzo Nocifora, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna (RN), 2006
- Contro il mobbing. Breve manuale di auto-aiuto, di Ferdinando Cecchini, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna (RN), 2005
- Discriminazioni sulla base del sesso e trattamento preferenziale nel diritto comunitario, a cura di Oreste Pollicino, Giuffrè Editore, 2006
- Mobbing, Autori Vari, Giuffrè Editore, Milano, 2006
- Il nuovo diritto antidiscriminatorio. Il quadro comunitario e nazionale, a cura di Marzia Barbera, Giuffrè Editore, Milano, 2007
- Su la testa… giù le mani, a cura della Commissione Regionale Pari Opportunità e della Consigliera Regionale di Parità del Piemonte
- Diamo gambe ai diritti, manuale contro le molestie ed il mobbing, a cura della Commissione Regionale Pari Opportunità e della Consigliera Regionale di Parità del Piemonte
- Le discriminazione di genere in ambito lavorativo, Indagine conoscitiva di casi trattati dalle Consigliere di Parità, Isfol
- Casi di discriminazione di genere nella provincia di Torino (gennaio 2006 – luglio 2007), a cura della Consigliera di Parità della Provincia di Torino
- Rapporto globale sull’uguaglianza nel lavoro, Ufficio Internazionale del Lavoro (ILO), maggio 2007
- L’occupazione femminile in Piemonte. Dati Istat 2006, a cura della Consigliera Regionale di Parità del Piemonte
- Esiste un differenziale retributivo di genere in Italia? Pubblicazione dell’Isfol nell’ambito dei libri del Fondo Sociale Europeo
- Non credere di avere dei diritti, Autrici varie, Rosenberg & Sellier, Torino, 1987

Altre risorse:
- Dott.ssa Rosa Rinaldi, Intervento nell’ambito del convegno Melting Box (Lingotto, Torino, 22-24 ottobre 2007)
- Dati elaborati dall’Istituto di Ricerca Regionale della CGIL, Ires Lucia Morosini, a seguito di un’indagine statisticamente rappresentativa sulle condizioni di lavoro in Piemonte. Una prima elaborazione è stata pubblicata sul n. 2-2007 di Quaderni di rassegna sindacale
- Le riviste Noi donne (febbraio 2007) e Via Dogana (numero dedicato al “50 e 50%”, 2007)

L'aiuto in rete

Ecco gli indirizzi di alcuni utili siti che si occupano di mobbing, molestie, discriminazioni e vessazioni:
- www.kila.it
- www.diritto.net (contiene una sezione dedicata al mobbing)
- www.telefonorosa.it (sezione romana)
- www.telefonorosatorino.it
- www.inail.it
- www.inps.it
- www.ispel.it
- europa.eu
- www.edscuola.it
- www.stop-mobbing.it
- www.pariopportunita.gov.it
- www.lavoro.gov.it/lavoro/
- www.amblav.it/donnasalutelavoro.asp
- www.libreriadelledonne.it

Biografia

La dottoressa Elena Bigotti, avvocata civilista in Torino, si occupa prevalentemente di diritto di famiglia e dei minori, di contrattualistica civile e di diritto antidiscriminatorio, anche in campo giuslavoristico.
Collabora con l’Associazione Telefono Rosa di Torino, quale legale volontaria, dal 1997, occupandosi prevalentemente della difesa dei diritti delle donne e dei minori vittime di violenza e di molestie sessuali e non. Dal 2000 è componente del consiglio direttivo dell’Associazione.
E’ iscritta dal 2004 alla Rete Nazionale delle legali dei Centri Antiviolenza.
Ha partecipato a numerosi convegni come relatrice sui temi del mobbing e delle molestie, sessuali e non, sul luogo di lavoro e sulla violenza di genere.
Nel 2007 ha pubblicato due manuali su discriminazioni, mobbing e molestie sessuali sul luogo di lavoro per conto della Commissione Pari Opportunità della Regione Piemonte.
E’ Consigliera di fiducia per il rispetto del codice etico e Consulente contro le molestie ed il mobbing delle Università di Torino e di Parma, e del Politecnico di Torino.

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