Cicli irregolari, abbondanti e dolorosi: quale terapia per un'adolescente?
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17/11/2011
Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
“Mia figlia ha 14 anni e ha avuto un menarca anticipato. I suoi cicli sono irregolari, ogni 21-24 giorni (ma l’ultimo si è verificato addirittura dopo soli 17 giorni). Inoltre sono molto abbondanti e lunghi, a volte sino a 8 giorni, e purtroppo anche dolorosi. I livelli ormonali e l’ecografia pelvica sono normali. Dopo il menarca è cresciuta molto poco: è possibile che sia stata la polimenorrea ad accelerare la saldatura delle cartilagini? E che cosa può prendere per ridurre il dolore mestruale e normalizzare almeno in parte il ciclo?”. Mirella V.P. (Aosta)
Gentile signora, il menarca precoce, avviando la produzione di estrogeni da parte dell’ovaio, comporta di per sé un’accelerazione della saldatura delle cartilagini, con il risultato che la crescita staturale successiva è limitata. La polimenorrea non ha nulla a che vedere con questo processo. Tuttavia le segnalo che i cicli lunghi e abbondanti, oltre a provocare un dolore (dismenorrea) che aumenta di cinque volte rispetto ai cicli normali, causano anche anemia da perdita di ferro, con un maggior rischio di depressione, e una riduzione della capacità di attenzione, concentrazione e memoria: due effetti dimostrati in numerosi studi e che possono influenzare in modo molto negativo il rendimento scolastico e le relazioni con i coetanei. Personalmente consiglierei alla ragazza una pillola con estradiolo (estrogeno naturale) e dienogest, così da normalizzare il ciclo, attenuare il dolore e ridurre il rischio di anemia, con tutti i problemi ad essa associati. Ne parli con una ginecologa sensibile, e con sua figlia: con l’aiuto giusto potrà vivere molto meglio anche questo ciclo così precoce e impegnativo!
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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