Sintesi dell'intervista e punti chiave
Che cosa prova e che cosa rischia una donna violentata nel corpo e nell’anima? Quali fattori muovono gli stupratori alle loro efferate azioni? Quale dovrebbe essere la risposta di uno Stato moderno e civile, e di una giustizia davvero giusta ed efficace? Che cos’è la “castrazione chimica”, di cui tanto si parla? E’ efficace come molti sostengono?
In questa intervista illustriamo:
- che cosa prova la donna durante lo stupro: una drammatica angoscia di morte (indotta dalla subitaneità e violenza dell’attacco) e uno spaventoso dolore fisico, spesso determinato anche da lacerazioni, emorragie interne, percosse;
- tutti i rischi a breve e medio-lungo termine che derivano a cascata dall’abuso: gravidanze indesiderate; malattie sessualmente trasmesse a diverso tempo di latenza e di variabile pericolosità (dalla gonorrea all’AIDS e alla sifilide); sterilità da Chlamydia; lesioni pretumorali o francamente tumorali da ceppi maligni di HPV;
- come il rischio di gravidanza non sia sempre fronteggiato tempestivamente con la contraccezione di emergenza, il che espone la donna all’ulteriore trauma di un aborto, o di una maternità segnata dal dolore e dall’orrore;
- come il rivivere più e più volte l’incubo subìto segni indelebilmente il substrato neurobiologico della vittima, ponendo le basi per uno stato di perturbazione psicofisica cronica nota come “sindrome post traumatica da stress”;
- la possibilità che la donna accusi prima o poi disturbi del desiderio o dell’eccitazione, e una crescente difficoltà ad abbandonarsi ancora all’intimità con un uomo, sino a sviluppare una vera e propria avversione sessuale;
- come anche il compagno della donna violata, dopo un primo momento di solidarietà, possa alla lunga manifestare atteggiamenti di svalutazione, rifiuto e persino aggressività fisica;
- le motivazioni alla violenza sessuale di due categorie di stupratori: gli immigrati e i minorenni;
- che cos’è la castrazione chimica, e perché non sempre è sufficiente a scongiurare il pericolo di violenza;
- la necessità che lo Stato italiano ritrovi la via della giustizia vera, e abbandoni quella del garantismo a senso unico, mostrandosi capace di difendere i più deboli (le donne, ma anche i bambini, gli anziani e, in molti casi, gli immigrati stessi), e riaffermando il principio della certezza della pena, anche come baluardo contro la diffusione di forme più o meno estreme di giustizia personale;
- l’importanza che tutte le persone oneste facciano sentire la propria voce contro lo stupro e l’abuso, perché chi tace diventa complice degli assassini.
- L'impunità garantita
- Incubo stupri, il silenzio delle innocenti
- Quando l'impunità provoca nuovo dolore
- La rabbia sacra
- Il silenzio degli onesti
- Lo stupro, orrore banalizzato
- Perché le donne non denunciano lo stupro
- Come cambia il volto della violenza
- Dalla parte delle vittime
- Strategie antiviolenza
- Stupro, un assassinio di futuro
- Rieduchiamo i nostri ragazzi
- Come superare il trauma dell'abuso
- Stupro: le mosse per reagire
- In ricordo di Sarah