Sintesi della relazione e punti chiave
Come si definisce scientificamente il pavimento pelvico iperattivo? A quali disturbi si associa? Come si articola l’intervento fisioterapico e quali obiettivi si propone di raggiungere?
In questa relazione, la dottoressa Bortolami illustra:
- le condizioni cliniche associate all’iperattività del pavimento pelvico, secondo l’International Continence Society;
- quali sono le comorbilità associate, secondo le più autorevoli linee guida internazionali;
- come dolore, contrazione muscolare e sintomi urinari, colon-proctologici e sessuali tendano – se non curati – a potenziarsi reciprocamente;
- i cinque step della fisioterapia: diagnosi, valutazione funzionale, pianificazione del trattamento, erogazione del trattamento, valutazione dei risultati;
- gli obiettivi dell’intervento fisioterapico: riapprendimento di una corretta attività motoria a livello muscolare, eliminazione del dolore e, soprattutto, prevenzione del viraggio del dolore stesso da nocicettivo a neuropatico;
- le tre fasi della valutazione funzionale: anamnesi e colloquio verbale; esame obiettivo, visivo e manuale; valutazione strumentale;
- i punti salienti dell’anamnesi, con particolare riferimento ai sintomi, ai fattori di rischio e alle abitudini messe in atto dalla donna nella speranza, spesso illusoria, di migliorare la situazione urinaria e proctologica;
- che cosa si accerta con la valutazione superficiale della cute e delle mucose;
- che cosa si verifica con l’esame obiettivo manuale del muscolo elevatore dell’ano: tono, trofismo, trigger point, attività volontaria e involontaria;
- le tecniche e gli strumenti della fisioterapia: esercizio terapeutico, terapia manuale, biofeedback elettromiografico, elettroterapia antalgica (Tens), dilatatori vaginali, autotrattamento e trattamento domiciliare, prodotti topici non farmacologici, trattamento comportamentale e modificazioni dello stile di vita;
- come queste tecniche e questi strumenti si differenzino per modalità di utilizzo, indicazioni e controindicazioni, evidenza scientifica, e debbano essere impiegate tenendo presenti il momento terapeutico e le condizioni della paziente;
- come la modalità generale di approccio possa essere extravaginale, perivaginale o intravaginale;
- le tempistiche medie del trattamento;
- come si svolge la valutazione dei risultati.