- Indice:
- Nuovi orizzonti di ricerca: il ruolo del cervelletto nella funzione orgasmica
- Principi di riabilitazione sessuologica
- Possibili approcci terapeutici
- Conclusioni
- Approfondimenti specialistici
Nuovi orizzonti di ricerca: il ruolo del cervelletto nella funzione orgasmica
a) della funzione sessuale tramite un questionario FSFQ (Female Sexual Fantasy Questionnaire);
b) della funzione neurologica tramite un approfondito esame neurologico;
c) dell’esecuzione di azioni quotidiane tramite un questionario EDSS (Expanded Disability Status Scale).
Nelle pazienti in studio l’interessamento del midollo spinale si traduceva in:
- deficit sensitivo del sistema cutaneo e propriocettivo;
- deficit motorio delle estremità superiori e inferiori.
Il coinvolgimento del sistema nervoso centrale era caratterizzato da disturbi visivi, cognitivi e comportamentali (come depressione, ansia e disordini della memoria); quello del sistema autonomico, invece, da incontinenza urinaria o fecale.
Non è stata trovata alcuna associazione significativa tra i diversi tipi di disfunzione sessuale e i segni clinici neurologici coinvolgenti il midollo spinale, la corteccia cerebrale (neocorteccia) e il sistema autonomico.
L’unica associazione statisticamente significativa è risultata essere quella fra deficit cerebellare e disfunzione orgasmica (il deficit cerebellare è stato diagnosticato con la presenza di disartria, ipotonia, nistagmo, instabilità posturale, andatura a base larga). Il cervelletto sembra dunque essere implicato nel coordinamento tra sistema autonomico e somatico, e il suo malfunzionamento potrebbe causare disturbi della funzione orgasmica. Restano comunque aperti molti interrogativi sul suo preciso in questo processo ancora poco conosciuto (Gruenwald et Al. 2007; Schmahmann et Al. 1998; Zannolli et Al. 2002).
Principi di riabilitazione sessuologica
a) fattori relativi alla malattia, all’impatto dei farmaci, alla storia personale, allo stato anagrafico (single, in coppia, coniugata), alle esperienze sessuali precedenti;
b) comorbilità e loro impatto sulla vita quotidiana: depressione, ansia, fatigue, dolore, incontinenza urinaria o fecale;
c) situazione ormonale;
d) sintomo sessuale dominante e sintomi associati;
e) diagnosi differenziale sull’etiologia della disfunzione sessuale lamentata, per cogliere i diversi cofattori interagenti.
Possibili approcci terapeutici
a) stili di vita: specialmente nelle forme iniziali di sclerosi multipla, è essenziale non assecondare la tendenza depressiva reattiva a una diagnosi così pesante, ma incoraggiare l’esperienza attiva del movimento fisico – soprattutto nuoto, musica, danza, espressività motoria e gestuale, anche teatrale – vissuta come momento ludico, di alleggerimento della pesantezza del vivere, e di socializzazione segnata da momenti di gioia e di piacere (Graziottin e Serafini 2008). La musica, in particolare, sembra avere un ruolo importante sia nella sincronizzazione e ottimizzazione dei movimenti, sia nel migliorare il tono dell’umore, con un importante contributo di tipo antidepressivo, specie se l’ascolto e i movimenti possibili (anche della parte superiore del corpo) sono condivisi;
b) antidepressivi a basse dosi, quando indicati;
c) integrazione ormonale, locale o sistemica, in caso di alterazioni dei livelli degli ormoni sessuali che possano interferire con le basi biologiche della sessualità, in particolare del desiderio e dell’eccitazione mentale;
d) cura della dispareunia, e delle sue basi biologiche (si vedano le schede sulla vestibolite e sull’endometriosi pubblicate su questo sito);
e) terapia sessuologica specifica, per affrontare problemi sessuali preesistenti, concomitati o conseguenti al danno neuromotorio e/o neurovegetativo;
f) terapia di coppia, quando sia la relazione a essere messa in crisi dalla malattia o da altri fattori;
g) terapia del partner, che può presentarsi come portatore di un sintomo sessuale proprio, o “indotto” dalla malattia o dalla disfunzione sessuale della partner.
La personalizzazione dell’intervento terapeutico riabilitativo sessuologico può dare insperati spazi di recupero funzionale, altrimenti marginalizzati dalla depressione e dalle “profezie” negative che si autoverificano. Lo spazio riabilitativo è tanto maggiore quanto più giovane è la paziente, migliore la prognosi, più lenta la progressione, migliore la qualità delle fonti di supporto mediche, paramediche e familiari.
Conclusioni
- Purtroppo l’impatto delle funzioni sessuali nella vita delle pazienti con sclerosi multipla è ancora trascurato: dare alla paziente la possibilità di parlare anche dei propri problemi sessuali è parte essenziale del counselling e costituisce una condizione indispensabile per un intervento terapeutico efficace anche su questo fronte
- Una soddisfacente diagnosi pre-riabilitazione deve basarsi su un’attenta valutazione dei fattori che relativi alla malattia, all’impatto dei farmaci, alla storia personale, allo stato anagrafico, alle esperienze sessuali precedenti; delle comorbilità e del loro impatto sulla vita quotidiana; della situazione ormonale; del sintomo sessuale dominante e dei sintomi associati; delle cause della disfunzione sessuale portata in consultazione
- Le opzioni terapeutiche – variamente integrabili – coinvolgono gli stili di vita, la somministrazione di antidepressivi, l’integrazione ormonale, la cura della dispareunia, la terapia sessuologica specifica dei disturbi lamentati, la terapia di coppia e del partner
- La personalizzazione dell’intervento terapeutico riabilitativo sessuologico può dare insperati spazi di recupero funzionale
- Lo spazio riabilitativo è tanto maggiore quanto più giovane è la paziente, migliore la prognosi, più lenta la progressione, migliore la qualità delle fonti di supporto mediche, paramediche e familiari
Approfondimenti specialistici
Disfunzioni sessuali nella sclerosi multipla e prospettive riabilitative
in: Sottini C. (a cura di), Sclerosi multipla 2008, Atti del Congresso Internazionale su "Sclerosi Multipla 2008: nuove prospettive. Sinergie diagnostico-terapeutiche per l'ottimizzazione del processo di recupero", organizzato dalla U.O. "Riabilitazione Specialistica", Azienda Spedali Civili di Brescia, Brescia, 6-9 marzo 2008, Promodis Italia Editrice, Brescia, 2008, p. 43-52
Gruenwald I. Vardi Y. Gartman I. Juven E. Sprecher E. Yarnitsky D. Miller A. 2007
Sexual dysfunction in females with multiple sclerosis: quantitative sensory testing
Mult Scler. 2007 Jan; 13 (1): 95-105
Schmahmann J.D. Sherman J.C. 1998
The cerebellar cognitive affective syndrome
Brain 1998; 121: 561-579
Zannolli R. et Al. 2002
Hereditary neuronal intra-nuclear disease with autonomic failure and cerebellar degeneration
Archives of Neurology 2002; 59: 1319-1326