Sintesi dell'intervista e punti chiave
Che cos’è l’anoressia? Da che cosa è provocata, e in che modo può interagire con la bulimia? Quali danni può provocare? Perché gli estrogeni sono così importanti per il cervello? Come si articola la terapia integrata?
In questa intervista illustriamo:
- le differenze fra anoressia e bulimia;
- le caratteristiche cliniche dell’anoressia: dieta ossessiva, spesso accompagnata da esercizio fisico compulsivo; abuso di lassativi; vomito autoprovocato (un comportamento associato anche alla bulimia); progressiva e grave perdita di peso;
- come la polarizzazione fra i due disturbi non sia fissa e la ragazza anoressica possa anche attraversare periodi di bulimia (“psicoplasticità” del disturbo alimentare);
- le cause principali dell’anoressia: una vulnerabilità genetica alla depressione e all’obesità; una personalità perfezionista, ossessiva e ansiosa; un’immagine di sé alterata, che spinge a vedersi grasse anche in condizioni di estrema prostrazione fisica; i modelli culturali dominanti, secondo i quali la donna di fascino deve essere per forza magrissima;
- come la forte perdita di peso possa provocare il blocco delle mestruazioni e della produzione ovarica di estrogeni e progesterone;
- le ripercussioni di una prolungata carenza ormonale sulle ossa (osteopenia, osteoporosi), sull’ovaio (aumentato rischio di infertilità e menopausa precoce) e sul cervello (riduzione della sostanza bianca, reversibile in caso di guarigione, e della sostanza grigia, purtroppo irreversibile);
- il ruolo degli estrogeni nello stimolare la “neuroplasticità”, ossia la capacità dei neuroni di autoripararsi e di moltiplicare le “spine dendritiche”, i collegamenti che ogni cellula stabilisce con milioni di altre cellule, e che rendono possibile la capacità associativa, base fondamentale del pensiero, dell’intelligenza e della creatività;
- i tre pilastri della terapia integrata: coltivare un dialogo autentico e profondo in famiglia, per ridurre le ansie che attanagliano l’infelice ragazza; somministrazione di ormoni “bioidentici” (estradiolo e progesterone naturale), per ridare al corpo la linfa ormonale che l’ovaio non produce più; psicoterapia presso un centro specializzato, per affrontare i nodi esistenziali irrisolti che hanno scatenato il disturbo;
- come in un secondo momento la ragazza possa anche recuperare un buon rapporto con il cibo, riequilibrando l’apporto dei diversi fattori nutritivi (in particolare proteine, carboidrati e olio: ottimo quello di oliva) e tornando a guardare alla vita con fiducia e serenità.