Vaginismo: un disturbo curabile che non deve provocare vergogna
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25/08/2017
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano Dott.ssa Dania Gambini Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano
“Ho 34 anni, sono sposata da quattro anni, e soffro di vaginismo. Solo recentemente ho trovato il coraggio di andare dalla ginecologa. Poverina, è stata molto comprensiva, perché ha avuto difficoltà a farmi la visita e ha dovuto cambiare più speculum… Poi mi ha fatto anche un’ecografia interna. Alla fine mi ha detto che, oltre al vaginismo, ho anche una candida molto importante e mi ha prescritto lavande, creme e pillole che dobbiamo prendere sia io che mio marito. Mi chiedo se il dolore che avverto è dato dalla candida. Inoltre, se la dottoressa è riuscita a farmi l’ecografia interna, sia pure con molta difficoltà, l’imene non esiste più? Sono disperata e ho molti dubbi che, per la vergogna, non sono riuscita a chiarire con la dottoressa. Vi prego, ditemi che posso guarire…”.
Gentile amica, il vaginismo è una condizione patologica caratterizzata da una fobia di grado variabile alla penetrazione vaginale, associata a un marcato ipertono della muscolatura del pavimento pelvico. Colpisce l’1 per cento delle donne e rappresenta la prima causa di matrimonio non consumato. La terapia prevede un approccio multimodale basato sull’utilizzo di farmaci ansiolitici e miorilassanti, da associare a sedute di riabilitazione del pavimento pelvico. Il tutto deve procedere insieme a un lavoro personale che consenta di prendere consapevolezza della propria immagine corporea. In alcuni casi può essere utile l’affiancamento di uno psicologo o uno psicoterapeuta. Il vaginismo risulta frequentemente associato alla vestibolite vulvare, un quadro infiammatorio cronico del vestibolo vaginale (introito della vagina) provocato dai tentativi di penetrazione, la cui diagnosi è clinica (ossia in sede di visita ginecologica) e che riconosce tra i fattori scatenanti proprio l’infezione cronica da Candida. Le consigliamo di approfondire l’argomento sia sul vaginismo sia sulla vestibolite vulvare leggendo le schede presenti sul nostro sito. Per rispondere ai suoi quesiti, il dolore alla penetrazione è legato all’infiammazione del vestibolo vaginale e alla contrattura della muscolatura perivaginale, che determina un restringimento patologico della vagina stessa. La membrana imenale presenta delle variabilità individuali in termini di sviluppo, che le verranno valutate in sede di visita ginecologica. Dal vaginismo si può guarire. Non è possibile dare delle tempistiche medie in quanto sono molteplici i fattori che incidono sulla prognosi: per esempio, la gravità e la durata del disturbo, il desiderio della paziente di risolvere il problema. Si affidi a un centro specializzato in modo da instaurare il più velocemente possibile la terapia corretta. E non provi vergogna, tantomeno con i medici: il vaginismo è una malattia, non una colpa, e anche se coinvolge la delicata sfera della sessualità merita di essere diagnosticato e curato con efficacia come tutte le altre patologie. Le siamo vicini con simpatia, e facciamo il tifo per lei! Un cordiale saluto.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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