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Vaginismo, alla fine del percorso di cura ci attende la felicità

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18/10/2013

Le vostre lettere alla nostra redazione

Quando decisi di prendere un appuntamento con la professoressa Graziottin ero a un passo dal precipizio psicologico: per molti anni di matrimonio avevo negato a me stessa di avere un problema, pensando che quella terribile paura della penetrazione sarebbe scomparsa, prima o poi, come per magia. Ma in realtà quella paura anziché scomparire aumentava, giorno dopo giorno, causandomi enormi frustrazioni.
Innanzitutto non mi sentivo una “vera” donna, sia perché non riuscivo ad avere un rapporto sessuale completo, sia perché mi era negata finanche la speranza della maternità. La domanda che continuamente ponevo a me stessa era: «Perché tutte le altre donne ci riescono ed io no?». Questa domanda, alla quale non sapevo dare una risposta, mi tormentava. Inoltre provavo un forte senso di colpa nei confronti di mio marito che acutizzava la mia sofferenza interiore. Mi sentivo un peso per me stessa, a volte addirittura una persona inutile; quella fobia, quel segreto inconfessabile mi aveva logorato sotto ogni punto di vista.
Adesso è cambiato tutto! Dopo solo sei mesi di cura con la professoressa Graziottin, che mi aveva diagnosticato un vaginismo severo di quarto grado, sono riuscita ad avere un rapporto sessuale completo. La mia felicità è indescrivibile: superare quella fobia mi ha fatto letteralmente rinascere! Oggi ho una vita sessuale appagante con mio marito e sono inoltre cambiate le nostre prospettive future, poiché a seguito della mia guarigione ci siamo riappropriati del desiderio e della speranza di poter diventare genitori.
Il motivo che mi ha spinto a raccontare la mia storia è quello di aiutare tutte le donne che purtroppo sono afflitte da questa fobia. A queste donne voglio dare due consigli molto importanti: il primo è quello di non pensare, come ho fatto io per anni, che dal vaginismo si possa guarire da sole. E’ un’illusione che vi farebbe solo perdere tempo prezioso. Il secondo è quello di non scoraggiarsi di fronte alla diagnosi di vaginismo, ma anzi di considerare quel preciso momento come l’inizio della vostra rinascita: seguite con costanza e determinazione la terapia che vi verrà indicata dalla professoressa Graziottin, siate tenaci e fiduciose, alla fine del percorso vi attende la felicità!
Valentina
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