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Un dolore pelvico non diagnosticato e non curato

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Un dolore pelvico non diagnosticato e non curato
22/11/2024

Racconti di sofferenza, resilienza e guarigione

Soffro di dolore pelvico da quando avevo 18 anni, e ora ne ho 25. La mia vita è stata una montagna russa, nessuno è mai riuscito a darmi una spiegazione per i sintomi di cui soffro. Mi sono rivolta a quattordici ginecologi, due ostetriche e un urologo, e ho ottenuto solo qualche palliativo e brutte frasi: «Il dolore ce l’ha in testa, faccia figli che le passa»; oppure, mentre mi esploravano l’addome con una sonda: «No, io non le credo, adesso sì che doveva urlare di dolore, se fosse stato reale!».
Alla fine hanno detto che avevo l’endometriosi e mi hanno tenuta in menopausa per quasi due anni, senza miglioramenti. Poi mi hanno operata, perché il dolore non scompariva, e hanno visto che non si trattava di endometriosi. Ho fatto cure inutili, mi sono sentita umiliata tantissime volte, ho sentito addosso tante mani diverse che, invece di curarmi, cercavano di convincermi che il dolore non lo provavo davvero.
Oggi vado avanti con qualche integratore, convivo con il dolore e non posso avere rapporti intimi; ho frequenti infezioni e una disbiosi intestinale importante che, secondo il mio medico di base, è una patologia inesistente inventata dai laboratori per far soldi.
Mi sento depressa e combattuta. Abito in Calabria: se al Nord una donna che soffre ha cinque possibilità su dieci di guarire, noi del Sud ne abbiamo una scarsa. In passato sono stata a Bologna da diversi specialisti, poi a Bari, Catanzaro, Campobasso ma ora, purtroppo, non ho più la possibilità economica di continuare a viaggiare. Sono stanca, probabilmente non servirà ciò che ho scritto, ma vi ringrazio ugualmente perché sono riuscita a sfogarmi, dopo tanti mesi di chiusura. Continuate con la vostra ricerca e la vostra professionalità, è grazie a specialisti come voi che la gente come me smette di soffrire.
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