a. gli ormoni sessuali bioidentici sono quattro: 1. estrogeni (attualmente disponibili in terapia sono l’estradiolo e l’estriolo, in futuro ci sarà l’ estetrolo, che è un estrogeno fetale); 2. progesterone; 3. testosterone; 4. deidroepiandrosterone (prodotto dal surrene, è il genitore di estradiolo, progesterone e testosterone). Sono “bio-identici” in quanto strutturalmente uguali e non differenziabili da quelli prodotti dal nostro corpo. Tuttavia sono sintetizzati chimicamente, in quanto non si trovano in quanto tali in natura;
b. di per sé gli ormoni bioidentici non arrestano l’endometriosi, malattia che anzi si sviluppa in età fertile quando i nostri ormoni naturali sono massimamente attivi;
c. per ridurre la progressione dell’endometriosi è invece indicato evitare di stimolare l’endometrio “ectopico”, che si trova cioè in sedi diverse da quelle naturali: quest’obiettivo può essere ottenuto con diverse modalità:
Fino a pochi anni fa si usavano le pillole con etinilestradiolo (estrogeno sintetico) e diversi progestinici. Ora è possibile trattare le signore che, come sua moglie, soffrono di endometriosi, con una pillola contraccettiva che contiene estradiolo naturale (quindi bioidentico) e il dienogest che, da solo, è stato approvato anche in Italia per il trattamento dell’endometriosi. Questa pillola, studiata e approvata fino ai 50 anni, ha il vantaggio di dare un apporto ormonale equilibrato, silenziando l’endometriosi (specialmente se si tolgono le due compresse placebo e si procede solo con le pillole attive, evitando così il ciclo) ed eliminando anche tutti i sintomi della premenopausa.
Se sua moglie preferisce tenere l’utero, e non ci sono indicazioni mediche perentorie per toglierlo, questa potrebbe essere la scelta migliore.
Se, invece, il ginecologo curante raccomanda vivamente l’isterectomia per ragioni mediche, può essere confortante pensare che sua moglie potrà poi fare la terapia sostitutiva con solo estradiolo bioidentico, con minima aggiunta periodica di progesterone naturale in vagina, giusto per tenere silenti eventuali isole di endometriosi residue.
Il vantaggio è che la terapia dei disturbi menopausali con solo estradiolo – in tutti gli studi eseguiti al mondo – ha dimostrato di non aumentare il rischio di carcinoma mammario, anzi di ridurlo, seppure in modo non significativo.
Chiaramente, queste sono riflessioni generali che vanno poi selezionate dal medico curante per dare alla signora le opzioni di cura migliori in termini sia di risoluzione dei sintomi e segni di malattia, sia di accettabilità psicologica. Auguri per Sua moglie e per Lei!