Malattie sessualmente trasmesse - Sesta parte - Sifilide: una malattia che credevamo scomparsa
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Malattie sessualmente trasmesse - Sesta parte - Sifilide: una malattia che credevamo scomparsa
18/11/2010
Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Sintesi del video e punti chiave
Una donna, tradita dal marito, scopre che l’uomo ha contratto la sifilide. E apprende dal medico che anche lei deve fare degli accertamenti, perché a sua volta potrebbe essere stata contagiata. «Che cosa devo fare?», chiede angosciata e furiosa, ma soprattutto sopraffatta dall’umiliazione e dalla vergogna. La risposta non può che essere quella di sottoporsi al più presto a una diagnosi approfondita, perché se non curata in tempo la sifilide può provocare danni gravissimi alla salute. Perché questa malattia è tornata alla ribalta? Come si sviluppa e quali sintomi provoca? Come si può prevenire? In questo video la professoressa Graziottin illustra: - come la promiscuità sessuale che contraddistingue la nostra epoca favorisca il ritorno di patologie come la sifilide, che si credevano debellate; - come, in casi come questi, al dolore del tradimento si sommi il terribile rischio di aver contratto dal partner infedele non solo la sifilide, ma anche altre malattie a trasmissione sessuale; - le implicazioni penali di un comportamento così irresponsabile da parte del partner che tradisce; - da quale batterio è causata la sifilide e come si può efficacemente curare, a condizione di diagnosticarla in modo tempestivo; - i tre stadi dell’infezione, e le conseguenze di una mancata diagnosi; - perché il sifiloma che si forma al primo stadio è particolarmente insidioso; - quali rischi comporta la particolare affinità del batterio per il cervello; - l’importanza di prevenire il contagio con l’uso costante del profilattico.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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